OLEG MITJAEV - ОЛЕГ МИТЯЕВ
Parole e musica: Oleg Mitjaev
Anno: 1990
Album: Pis'mo iz Afriki; Svetloe prošloe; Lučšie pesni
Genere: cantautori
Traduzione in italiano: S.F.
Ascolto di Француженка su www.mityaev.ru
Неровность вычурная крыш течет за горизонт.
Семнадцатый квартал. Париж. Чуть вздрагивает зонт.
И женщина французская, серьезна и мила,
Спешит сквозь утро тусклое, должно быть, проспала.
И тем, кто встретится ей улочкою узкою,
Не догадаться - здесь у всех свои дела -
Она хоть бывшая, но подданная русская,
Она такая же москвичка, как была.
У бывшей русской подданной в квартире кавардак,
А значит что-то и в душе наверняка не так,
Но как легки ее слова, и пусть неважно спит,
Но от "Столичной" голова наутро не болит.
И вспоминая сон про дворики арбатские,
Она, как в реку, погружается в дела,
И несмотря на настроение дурацкое
Она такая же москвичка, как была.
Каштаны негры продают у площади Конкорд,
Бредет сквозь лампочек салют бесснежный Новый Год.
И парижане, о своем задумавшись, спешат,
И Рождество - опять вдвоем с подружкою из США.
Наполнит праздничный Париж вино французское,
А ей пригрезится Москва белым-бела.
Она пьет водку так, как подданная русская,
Она такая же москвичка, как была.
Она хоть бывшая, но подданная русская,
Она такая же москвичка, как была.
FRANCESINA
La bizzarra irregolarità dei tetti scorre dietro l’orizzonte.
Diciassettesimo distretto. Parigi. Lieve sobbalza un ombrello.
E una donna francese, seria e graziosa,
S’affretta nel fosco mattino, dev’essersi alzata tardi.
E chi le si fa incontro nella stretta viuzza
Non lo indovina – qui tutti si fan gli affari propri –
Che lei è una cittadina russa, pur se ex,
Lei è la stessa moscovita di una volta.
Nell’appartamento dell’ex cittadina russa c’è casino,
Vorrà dire che anche nell’anima qualcosa non va,
Ma come son leggere le sue parole e, pur dormendo male,
Al mattino per la “Stoličnaja” la testa non le fa male.
E ricordandosi di un sogno sui cortili dell’Arbat
Lei, come in un fiume, s’immerge nelle faccende,
E nonostante l’umore un po’ balordo
Lei è la stessa moscovita di una volta.
I neri vendono le castagne in place de la Concorde,
Si trascina tra i fuochi d’artificio il Capodanno senza neve.
E i parigini, tutti presi dai loro pensieri, s’affrettano,
E il Natale – di nuovo in due con l’amica degli USA.
E Parigi in festa s’impregnerà di vino francese,
Ma lei sognerà di Mosca bianca-bianca.
Lei beve vodka come una cittadina russa,
Lei è la stessa moscovita di una volta.
Lei è una cittadina russa, pur se ex,
Lei è la stessa moscovita di una volta.
Diciassettesimo distretto. Parigi. Lieve sobbalza un ombrello.
E una donna francese, seria e graziosa,
S’affretta nel fosco mattino, dev’essersi alzata tardi.
E chi le si fa incontro nella stretta viuzza
Non lo indovina – qui tutti si fan gli affari propri –
Che lei è una cittadina russa, pur se ex,
Lei è la stessa moscovita di una volta.
Nell’appartamento dell’ex cittadina russa c’è casino,
Vorrà dire che anche nell’anima qualcosa non va,
Ma come son leggere le sue parole e, pur dormendo male,
Al mattino per la “Stoličnaja” la testa non le fa male.
E ricordandosi di un sogno sui cortili dell’Arbat
Lei, come in un fiume, s’immerge nelle faccende,
E nonostante l’umore un po’ balordo
Lei è la stessa moscovita di una volta.
I neri vendono le castagne in place de la Concorde,
Si trascina tra i fuochi d’artificio il Capodanno senza neve.
E i parigini, tutti presi dai loro pensieri, s’affrettano,
E il Natale – di nuovo in due con l’amica degli USA.
E Parigi in festa s’impregnerà di vino francese,
Ma lei sognerà di Mosca bianca-bianca.
Lei beve vodka come una cittadina russa,
Lei è la stessa moscovita di una volta.
Lei è una cittadina russa, pur se ex,
Lei è la stessa moscovita di una volta.
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